Lunedì dell’Angelo al Santuario: fede, festa e… gratitudine

Madonna di Strada: fede che unisce, festa che accoglie Madonna di Strada: fede che unisce, festa che accoglie Anche quest’anno, il nostro Santuario di Madonna di Strada ha accolto parrocchiani e pellegrini in un abbraccio di festa e comunità. La partecipazione, come sempre, è stata molto numerosa, a testimonianza di una devozione sentita e condivisa che si rinnova nel tempo. Tante Strade per ritrovarsi Tante Strade per ritrovarsi Devozione La Santa Messa con la Processione, una tradizione che si rinnova ogni anno Convivialità La condivisione del cibo e del tempo in serenità rinsalda i legami della comunità Volontariato Tante persone a servizio del bene collettivo, una risorsa preziosa Ringraziamento La messa per benedire e la festa per dire grazie a quanti hanno collaborato La Devozione Una tradizione che si rinnova Messa e processione Anche quest'anno è stato il nostro Vescovo, Monsignor Pellegrini Giuseppe, a guidarci nella Santa Messa, insieme a don Dario, don Adrian, don Riccardo e don Alessandro. Una Strada per pregare uniti Una Strada per pregare uniti La devozione che parte da lontano Una celebrazione intensa, che ci ha avvolto nella spiritualità del luogo, dalla Santa Messa alla processione con la statua della Beata Vergine, insieme ai fedeli abbiamo percorso quel cammino che sembrava abbracciare l’intero parco del Santuario, accompagnati dalle nostre preghiere all’unisono. È un’occasione che sentiamo nel cuore, un momento prezioso per ritrovarci, per pregare insieme e di affidarci a Maria, che ci illumina e guida ogni nostro passo. Non è un caso che questa chiesa sia un punto di riferimento per così tante comunità: da secoli, i pellegrini arrivano qui per cercare conforto e per rinnovare la propria fede. Il Il Lunedì dell’Angelo, c’era qualcosa di più… Non eravamo solo noi, i nostri due paesi di Fanna e Cavasso, ma gente da ogni dove, come figli che tornano a casa dalla Madre, ognuno con un desiderio e una preghiera. E la processione, immersa nella bellezza del nostro paesaggio, è stata ancora più toccante, le abbiamo vissute con un’emozione profonda, sapendo che era appena giunta la notizia della morte di Papa Francesco. Lidia, Novella, Michela; foto Michela Francescon Convivialità è già comunità La giornata quest'anno è stata davvero speciale. Non solo una festa in serenità per tutti, ma anche una vera e propria esperienza di quanto sia bello e importante mettersi a disposizione per gli altri. Abbiamo raccolto tante voci, tanti sorrisi e soprattutto tanta voglia di fare. La Festa Buon cibo, bella compagnia e tempo di relax insieme  Il Volontariato, un servizio di valoreC’è chi lo chiama “dare una mano”, chi “occupare il tempo libero”, ma il significato è sempre lo stesso: stare insieme, in buona compagnia, per un fine comune. È incredibile come il lavorare fianco a fianco non solo porti a grandi risultati, ma crei anche tanti momenti di festa. E poi, diciamocelo, è un’occasione unica per far conoscere a chi viene da fuori le bellezze del nostro paese e il cuore grande dei nostri volontari!Abbiamo visto cuochi ai fornelli, chi serviva ai tavoli con un sorriso, chi si occupava dei giochi per i più piccoli, chi dirigeva il traffico, chi si dedicava alle pulizie… Insomma, ogni singolo contributo è stato prezioso. È stato bellissimo vedere come ognuno, con il proprio sapere e la propria passione, abbia messo a disposizione un pezzetto di sé per la riuscita della festa. E la soddisfazione nel vedere la gioia negli occhi di chi apprezzava quello che facevamo, credeteci, ripaga di ogni fatica! Una Strada per stare bene insieme Una Strada per stare bene insieme Un seme per il futuro: coinvolgere i giovaniIl nostro Santuario di Madonna di Strada, è un bene di tutti, e come tale va custodito e valorizzato. È la nostra storia, la nostra tradizione. Per questo, è fondamentale cercare di coinvolgere i nostri giovani. Accogliere le loro idee, ascoltare le loro proposte, farli innamorare del volontariato. Solo così potremo costruire una comunità ancora più forte, dove il senso di appartenenza e la voglia di fare del bene siano sempre vivi.È stato emozionante vedere volontari da Fanna, Cavasso e dai paesi vicini unire le forze con noi, dimostrando che quando c’è un obiettivo comune, le distanze si annullano e l’armonia vince. Condividere questi momenti, collaborare in un gruppo così eterogeneo, è la vera ricchezza. Mettere a disposizione il proprio tempo, gratuitamente, per qualcosa di così costruttivo è un dono che torna indietro moltiplicato.Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso questa giornata indimenticabile. È stata una festa di comunità, di unione e di tanta, tanta dedizione. Speriamo di averne tante altre così! Gianni, Maurizio, Salvatore, Daniele, Fabiano e Marco; foto di Laura Andrean e Zeudi Piovesana Una Strada per servire Una Strada per servire Il Valore del “noi insieme” Capita, a volte, di non avere molto tempo da dedicare, ma ci sono occasioni che proprio non si vogliono mancare. Il Lunedì dell’Angelo è una di quelle! È sempre un piacere dare una mano in questa giornata speciale, vedere come tutti si rimboccano le maniche e collaborano, anche con volti nuovi che magari non fanno parte del gruppo di sempre. Certo, non mancano mai i piccoli intoppi, ma ogni anno si cerca di imparare e migliorare.È bello osservare l’impegno di ciascuno per la buona riuscita della festa e poi, alla fine, percepire la soddisfazione generale quando ci si accorge che i nostri “ospiti” hanno davvero trascorso una bella giornata insieme. Non è mai semplice organizzare, ma si nota sempre come ognuno dia il massimo. E poi, sentire i commenti positivi delle persone che dicono di aver passato una bella giornata in compagnia è una gratificazione enorme.Ci si sente utili per la comunità, anche se il tempo dedicato è poco. Ma la gioia più grande è vedere il prossimo unito e partecipe per il bene di tutti. Ogni piccolo contributo, si spera, serva a rendere la nostra comunità sempre più forte. Questa festa ha dimostrato, ancora una volta, che quando siamo uniti possiamo raggiungere qualsiasi traguardo.È stata una bellissima occasione, non solo per celebrare il

«Stabat Mater» Concerto a Fanna

Concerto meditativo STABAT MATER: un’emozionante serata Note intense Venerdì 11 aprile 2025, la Chiesa di San Martino a Fanna ha risuonato delle note intense e coinvolgenti del concerto meditativo «STABAT MATER», eseguito dalla Corale Maniaghese, sotto la direzione della Mª Cristina Del Tin, con l’accompagnamento all’organo del Mº Arno Barzan. Repertorio sacro La serata è stata un percorso emozionale e spirituale, con un repertorio di brani sacri molto toccanti. La scaletta ha incluso capolavori della musica classica come l’Ave verum di Mozart, il Tenebre facte sunt di Haydn, il Pie Jesu di Faurè, lo Stabat Mater di Rheinberger, il Justorum Anime di Salieri, l’Agnus Dei di Bizet e Esaltiam l’agnel che morì di Haendel. Musica & arte A rendere l’atmosfera ancora più suggestiva, sono state proiettate delle slide con celebri opere d’arte sacra, in sintonia con i temi musicali. Tra le immagini che hanno accompagnato l’ascolto, spiccavano la Pietà di Michelangelo, il Cristo velato di Sanmartino, la Crocefissione di Giotto e Esaltiam l’Agnel di Van Eyck. Grazie a tutti Un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno partecipato, contribuendo a rendere questo evento un momento speciale di comunione e bellezza. Risonanze… È stato davvero gratificante vedere una così calorosa e numerosa accoglienza per il nostro concerto meditativo. L’obiettivo era accompagnare il pubblico in un percorso di raccoglimento tramite musica, immagini e parole, e l’affluenza ci ha riempiti di gioia. Eseguire brani come lo Stabat Mater è stato particolarmente emozionante. Ci eravamo dedicati con grande impegno alla sua preparazione, e questa era solo la seconda volta che lo presentavamo al pubblico. Una delle nostre maggiori aspirazioni era riuscire a trasmettere tutta la sua struggente bellezza. Spero vivamente che l’emozione che abbiamo provato sul palco sia giunta a tutti coloro che hanno partecipato alla serata. Ambra Il concerto è stato un’esperienza toccante attraverso brani sacri, scelti con cura per la loro forte risonanza con il periodo quaresimale. Ogni nota, ogni melodia ha evocato in ognuno di noi un’emozione unica e personale. La musica ha il potere di trasformare ogni istante in un’opportunità di meditazione profonda, permettendoci di interiorizzare i sentimenti del momento. Ciascuno di noi, con la propria sensibilità unica, reagisce in modo diverso alle melodie, alle armonie e ai ritmi, trovando risonanze personali che scatenano riflessioni e emozioni perfette per l’attimo che stiamo vivendo. È come se la musica facesse da specchio, riflettendo e amplificando ciò che già esiste dentro di noi, aiutandoci a riconoscerlo e ad elaborarlo. Margherita Si ringraziano per le foto: Claudio Maiorana e don Dario Donei

La prima Confessione: un incontro con l’amore infinito di Dio​

Con il perdono si aggiusta ogni ferita? Il perdono come atto d’amore: il padre nella parabola rappresenta un amore che non conosce limiti, un amore che va oltre l’offesa e l’errore. Il suo abbraccio al figlio pentito è un gesto di accoglienza totale, che non chiede spiegazioni né impone condizioni. Il perdono come guarigione: l’abbraccio del padre non solo ristabilisce la relazione, ma guarisce anche le ferite interiori del figlio. Il perdono libera dal peso del rimorso e della vergogna, aprendo la strada a una nuova vita. La difficoltà del perdono: il fratello maggiore, incapace di perdonare, ci ricorda che il perdono non è sempre facile. Richiede umiltà, compassione e la volontà di superare il risentimento. Il perdono come scelta: il perdono non è un sentimento automatico, ma una scelta consapevole. È la decisione di lasciare andare il passato e di accogliere l’altro con amore e misericordia. … era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. dalla Parabola del figliol prodigo (Lc 15,20-24) Un passo nel cammino della fede Domenica 9 Marzo 2025 è stata una giornata speciale per i bambini di terza elementare di Cavasso Nuovo e Fanna, che hanno vissuto la loro prima Confessione. Questo importante passo nel loro cammino di fede è stato un momento di grande emozione e significato.La cerimonia, guidata da don Alex, ha permesso ai bambini di avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione, sentendosi ascoltati, perdonati e più liberi. Nonostante qualche timore iniziale, l’esperienza è stata positiva e coinvolgente, grazie anche all’atmosfera serena e festosa creata dalla comunità.Le parole e i gesti di don Alex hanno saputo trasmettere ai bambini il valore del perdono e l’amore misericordioso di Dio, un amore che si rinnova ogni volta e ci sentiamo risollevati. La parabola del Padre misericordioso, con la sua tenerezza e il suo perdono incondizionato, ha reso ancora più tangibile la gioia di sentirsi amati da Dio.Un ringraziamento speciale va alle catechiste, alle famiglie e ai cori che hanno accompagnato i bambini in questo importante momento insieme. Le famiglie dei bambini I bambini della prima confessione di Cavasso e Fanna per l’anno 2024-25: Jonas, Christian, Noemi, Giulio, Mattia, Valentino, Gabriele, Matteo, Angelica, Leonardo, Federico, Ilaria, Lorenzo, Cesare, Gabriele, Ireneusz, Eros, Leonardo, Vittoria, Mattia, Bryan, Vincent e Diego. il dono del perdono nel cuore dei bambini «Ero agitato e non ho dormito tanto, quando sono entrato in chiesa ero emozionato ma don Alex mi ha tranquillizzato. Dopo la confessione mi sono sentito libero e felice».Federico «È stata una cerimonia che ti fa sentire più leggero e perdonato da Gesù. Ci è piaciuto quando ci hanno perdonati i peccati e quando abbiamo scritto un pensiero sulla confessione».Giulio e Noemi «Io appena entrato in chiesa ero ansioso, mia mamma mi ha detto di fare dei respiri profondi e mi sono rilassato. Poi don Adrian mi ha fatto sentire a mio agio e mi ha fatto un po’ ridere dopo la confessione mi sentivo più libero. Mi è piaciuto il momento in cui abbiamo acceso la candela perché è stato un momento significativo è un momento di luce nella nostra famiglia».Christian «L’incontro tra bambini e Gesù, i nostri peccati e le preghiere da condividere insieme. Gesù ascolta e proteggi i nostri cari sia nella terra che nel tuo regno. I canti e le candele che significa la luce del Signore».Ilaria «Prima della confessione ero un po’ agitato, ma quando sono entrato in chiesa mi sono tranquillizzato. Don Adrian è stato molto gentile, mi è piaciuto molto portare la candela alla Madonna e cantare tutti insieme».Jonas «Domenica ero un po’ emozionato di confessarmi per la prima volta. Mi ero preparato nella mia testa il discorso da fare a don Alex. È stato come parlare con un amico. Durante la confessione mi sono sentito più leggero, tranquillo e accolto da Gesù. Perdonare è una parola bellissima perché il perdono dà pace e fa stare bene chi lo riceve e anche chi lo dà. È stato bello poi poter restare un po’ con i miei amici e giocare insieme».Leonardo (C) «Quando sono stato vicino al prete mi sono sentito vicino Gesù e libero. Quando sono stato vicino alla Madonna l’ho sentita accanto a me. Anche quando abbiamo cantato “acqua siamo noi” mi è piaciuto tanto».Gabriele «Io non vedevo l’ora di fare la prima confessione perché sapevo che dopo sarei stato più libero. Don Adrian è stato molto divertente e mi ha messo a mio agio. È stata una bella esperienza perché l’ho condivisa con tutti i miei amici».Leonardo (F) «Prima di fare la confessione ero tranquilla poi quando è iniziata la cerimonia mi sono un po’ agitata, quando è arrivato il mio turno ero molto emozionata ma don Adrian è molto simpatico e mi ha tranquillizzata. Finita la confessione mi sono sentita più libera. La giornata è stata molto bella e divertente anche perché poi ho giocato con i miei amici».Angelica Il canto finale dei bambini Acqua siamo noi dall’antica sorgente veniamo,fiumi siamo noi se i ruscelli si mettono insieme,mari siamo noi se i torrenti si danno la mano,vita nuova c’è se Gesù è in mezzo a noi. E allora diamoci la mano e tutti insieme camminiamoed un oceano di pace nascerà…E l’egoismo cancelliamo un cuore limpido sentiamoe Dio che bagna del suo amor l’umanità. #catechismo, #comunitàcristiana, #gioia, #famiglia, #bambini, #perdono, #riconciliazione, #sacramento

Un Carnevale dove la gioia non conosce confini e la fede si fa festa!

Una festa ? per sentirsi Chiesa?? Lunedì 3 marzo, il centro parrocchiale di Cavasso si è trasformato in un vivace incontro di culture e generazioni, un luogo dove la fede ha favorito un gemellaggio-pellegrinaggio virtuale, fatto di colori brillanti, suoni festosi, sorrisi luminosi e di un’umanità semplice e autentica, che ha attraversato un oceano… fino al Brasile!!! Questa iniziativa, organizzata da don Alex e le parrocchie di Fanna e Cavasso, in collaborazione con le catechiste, le famiglie e il giovanissimo dj Alex, è stata pensata per riscoprirci fratelli cristiani, anche nella gioia di una festa. Carnevale a gioia unificata: Fanna, Cavasso e… Brasile! ????? Un ponte di allegria ha collegato le nostre comunità al calore del Brasile, una festa che ha unito bambini, ragazzi e adulti, accendendo i nostri cuori. Grazie al collegamento Zoom in diretta, (e a don Alex che ci ha fatto da interprete!), abbiamo ascoltato le voci dei giovani brasiliani Patrícia, Sabrina, Nayara, Charles, Eleísio, Matheus (ragazzi di una parrocchia di San Paolo) assieme a Francesca, missionaria italiana in Brasile, conoscendo la loro realtà, il loro impegno nel volontariato e la loro fede serena e viva. Nonostante le differenze di età, cultura e lingua abbiamo sentito la presenza accogliente di Gesù in mezzo a noi. «Che la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». Gv 15,11 Queste parole del Vangelo hanno guidato nei gruppi di catechismo, alla ricerca della gioia, ad accoglierla nei nostri cuori e a condividerla con gli altri. Perché la gioia condivisa si moltiplica, si espande, si fa dono…?? Con le parole di Isaia ricordiamo questa forza: «Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». Is 55,10-11 I Bambini e le famiglie di Fanna e Cavasso Risonanze dal Brasile… Olá, pessoal! Agradeço pela oportunidade de participar dessa troca tão especial com a Paróquia Italiana. O encontro foi marcante, e compartilhar minha experiência no Carnaval Missionário foi muito enriquecedor. Foi gratificante levar o espírito missionário às crianças e adolescentes e vivenciar a troca cultural entre o Brasil e a Itália, unindo-nos de uma forma única. Foi um momento de muita alegria e partilha que guardarei com carinho. Espero que possamos continuar vivendo essas lindas trocas de aprendizado em outras ocasiões. Um abraço Patrícia Foi uma experiência incrível sair de um Carnaval Missionário no Brasil e, no dia seguinte, vivenciar algo além das fronteiras. Foi uma alegria ver as crianças italianas curiosas e animadas para conhecer um pouco mais sobre o Brasil e se divertirem. Para mim, essa vídeo chamada foi um verdadeiro presente de Deus, que continua aquecendo meu coração até hoje! Sabrina #Attività in Parrocchia, #Brasile, #Carnevale, #Catechismo, #Cavasso Nuovo, #Cavasso Pordenone, #Eventi in comunità, #Fanna, #Fanna Pordenone, #Festa della gioia, #Festa della speranza, #Festa di carnevale, #Italia-Brasile, #Racconti Testimonianze, #San Martino, #San Remigio, #solidarietà

Presentazione del libro: Pietro Edo, Nova de miraculis disputatio…

21 febbraio 2025 Madonna di Strada, dove il divino si fa vicino: la fede e i miracoli nella sua storia Madonna di Strada, dove il divino si fa vicino: la fede e i miracoli nella sua storia Cos’è un miracolo…? È una domanda che attraverso i secoli, si è caricata di significati sempre nuovi. Cosa ci aspettiamo davvero da un evento “miracoloso” nel nostro tempo, dominato da scienza e tecnologia e razionalità? E quale interpretazione possiamo ancora ritenere accettabile, senza rinunciare al nostro intimo bisogno di speranza e trascendenza? Nel Medioevo, l’idea di miracolo era più concreta, intrecciata con una fede vissuta nel quotidiano con affidamento. Forse oggi, un miracolo non è tanto inteso come un evento straordinario, quanto piuttosto come la percezione di una presenza, di una forza che ci conforta e ci sostiene nello spirito. O forse il vero miracolo oggi, si rivela anche solo nell’esistenza di un posto dove ci si può sentire accolti e rigenerati nello spirito. Oggi, pur con uno sguardo diverso, un luogo unico come il Santuario di Madonna di Strada attrae ancora innumerevoli fedeli, perché da secoli, qui si respira un’atmosfera di ascolto e ristoro, dove eventi straordinari possono ancora manifestarsi. Se il santuario di Madonna di Strada, continua ad essere luogo di preghiera fin dal lontano 981 d.C., un motivo dovrà pur esserci… Qualcosa di profondo e autentico si rinnova qui. Questo interessante libro, edito dall’Accademia San Marco di Pordenone, presentato il 21 febbraio da Matteo Venier insieme a Gabriele Zanello e don Dario Donei, ci conduce nel passato remoto di questo luogo, raccontandoci di antichi miracoli avvenuti proprio qui al Santuario. Un viaggio che ci porta lontano in un contesto molto diverso da quello attuale, ma che potrebbe aiutarci a riscoprire le radici di una devozione duratura. La serata di presentazione del libro Il Santuario di Madonna di Strada:secoli di fede e storia di miracoli Il Santuario di Madonna di Strada:secoli di fede e storia di miracoli La sera di venerdì 21 febbraio 2025, presso la Sala convegni del Santuario di Madonna di Strada, un pubblico costituito di almeno 60 persone ha seguito la presentazione della Nova de miraculis disputatio (in traduzione italiana: Un nuovo dibattito sui miracoli), dialogo dell’umanista pordenonese Pietro Edo composto nell’anno 1493, ma reso disponibile solo recentemente in aggiornata edizione critica, con traduzione e commento (Pordenone, Accademia San Marco, 2024). Il Rettore del Santuario, don Dario Donei, ha introdotto la discussione, evidenziando come l’opera sia preziosa testimonianza della devozione popolare attestata già alla fine del Quattrocento presso la piccola chiesa, la quale avrebbe più tardi originato il Santuario nella sua attuale elegante fattezza. Nel colloquio successivo tra Gabriele Zanello, docente dell’Università di Udine, e Matteo Venier, curatore dell’edizione, si è data evidenza alla centralità della figura dell’autore (Pietro Edo) nel quadro della cultura umanistica dell’Italia Nord-orientale, al suo interesse per gli aspetti religiosi della sua epoca, di cui la Nova de miraculis disputatio è esempio eloquente: essa richiama per alcuni aspetti i Dialogorum libri di Gregorio Magno, ma con sensibilità nuova e inedita per aspetti teologici implicati dal concetto stesso di miracolo e con attenzione speciale per le liturgie che si dicevano praticate nei pressi dell’allora piccola chiesetta costruita nei pressi di Fanna.  Il pubblico ha dimostrato sincero interesse e attenzione, intervenendo a fine discussione con domande e acute osservazioni, tra cui particolarmente interessante quella di Roberto Castenetto, che ha ricordato come le miracolose guarigioni tra Quattro e Cinquecento non siano eventi limitati a Fanna, ma trovino riscontro interessante nei fatti di Madonna di Monte (1517); in proposito Zanello ha ricordato che la fondazione di Santuari di confine a seguito di eventi miracolosi, che abbiano o no sanzione canonica, è frequente nell’arco alpino, come dimostrano i casi ulteriori di Maria Luggau e di Trava di Lauco. Auspicabile sarebbe dunque uno studio sistemico di queste realtà, per riscontrare le analogie e le differenze e per collocare tali vicende in una dimensione storica e religiosa più ampia e comprensiva.  Matteo Venier e Gabriele Zanello TESTIMONIANZE Impressioni e riflessioni della serata Impressioni e riflessioni della serata La pedemontana friulana: crocevia di spirito e sapere nel dialogo sui miracoli di Fanna (R. Castenetto) La presentazione del volume sui miracoli accaduti in un sacello diroccato di Fanna, probabilmente presso l’attuale santuario, in cui è riportato un dialogo latino scritto nel 1493 dal grande umanista pordenonese Pietro Edo, ora riproposto e tradotto da Matteo Venier dell’Università di Udine, per le Edizioni Accademia San Marco di Pordenone, è stato un evento molto importante, sia per il valore del testo, che è una disputa teologica sui miracoli, sia per il territorio di Fanna e della pedemontana, che, pur essendo lontano dalle sedi vescovili di Concordia e del Patriarcato di Aquileia, conferma la sua centralità come luogo di fede e di incontro con Dio attraverso la Vergine Maria. Come si può pensare che «colui che chiede l’aiuto della madre di Dio sia stato aiutato dal diavolo» dice Edo al suo interlocutore scettico sui presunti miracoli accaduti, il quale insinua addirittura un possibile intervento preternaturale del demonio. Infatti, «nemmeno Maria Santissima avrebbe mai potuto accettare che il demonio, il suo peggior nemico, la svilisse a tal punto e che quanti la pregano e le sono devoti restassero ingannati». Edo, dunque, sembra credere nella soprannaturalità delle guarigioni che hanno riguardato alcuni storpi e si chiede anche come mai «quei miracoli si dicevano accadere non tanto di giorno quanto di notte, soprattutto quella tra sabato e domenica […] Cristo stesso in piena notte è nato dalla Vergine ed è risorto dagli inferi, quando il sepolcro era ancora serrato». Una bella domanda, cui il suo interlocutore non risponde, perché non crede nelle guarigioni, ma che forse rimanda alla grande tradizione aquileiese del culto del Sabato Santo. Prof. Roberto Castenetto Pietro Edo e i miracoli a Fanna: un viaggio culturale nell’umanesimo friulano (A. Albini) Un dialogo dotto e chiaro tra i professori Matteo Venier e Gabriele Zanello ha introdotto al numeroso pubblico, riunito presso la sala conferenze del santuario di Madonna di Strada (Fanna) venerdì 21

Giornata per la Vita, Santa Messa al Santuario

La Messa per la Vita In occasione della 47° Giornata nazionale per la Vita, la tradizionale “Messa per la Vita” in rappresentanza di tutta Diocesi di Concordia Pordenone, si è celebrata Domenica 2 Febbraio alle ore 10.30 al Santuario di Madonna di Strada a Fanna, presieduta dal Vescovo S.E. mons. Giuseppe Pellegrini. Santa Messa UN GESTO D’AMORE E SOLIDARIETÀ Le comunità parrocchiali di Fanna e Cavasso Nuovo hanno partecipato numerosi a questo evento speciale promosso dalla nostra Diocesi. L’iniziativa aveva un duplice significato Dono della vita La “Giornata per la Vita” vuole educarci all’accoglienza della vita in ogni sua forma, ringraziando per la nostra e quella degli altri, soprattutto quando è fragile, malata, diversa o inattesa. Aiuto alla Vita di Pordenone e in tutta Italia e in tutta Italia, attraverso la vendita di primule: sui sagrati delle nostre parrocchie sono stati allestiti dei banchetti con primule colorate, simbolo di vita fiorente. Il ricavato della vendita è stato interamente devoluto al “Progetto Gemma”, un servizio che offre un sostegno economico e un accompagnamento a madri in difficoltà per portare a termine la gravidanza e affrontare il primo anno di vita del bambino. servizio di adozione prenatale a distanza ravvicinata Il Progetto Gemma Progetto Gemma offre alle mamme in difficoltà un sostegno economico, che le può consentire di portare a termine con serenità la gravidanza, e accompagnarla fino al primo compleanno del bambino. per informazioni Un impegno comunitario La “Messa per la Vita” è stata un’occasione preziosa per riflettere sul valore della vita e per rinnovare il nostro impegno a prenderci cura gli uni degli altri, soprattutto di chi è più fragile e vulnerabile. Come comunità cristiana, siamo chiamati a essere testimoni di speranza e a costruire una società più accogliente e solidale. Una primula per far fiorire la vita La primula che abbiamo acquistato e che resterà nelle nostre case è un segno tangibile del nostro impegno a proteggere e sostenere la vita. È un piccolo gesto che, unito a tanti altri, può fare la differenza per le mamme e le famiglie che si trovano ad affrontare una gravidanza inattesa o in difficili condizioni. Festa della famiglia e anniversari di matrimonio In questa giornata speciale, abbiamo voluto celebrare anche la bellezza della famiglia e l’importanza del matrimonio. Durante la Messa, sono stati ricordati gli anniversari di matrimonio delle coppie della nostra comunità, e alcune coppie hanno avuto il piacere di partecipare al pranzo in condivisione presso il santuario. Testimonianze Una giornata per celebrare la vita, tra fragilità, speranza e legami significativi Nel cuore di una comunità accogliente, si è celebrata la vita in tutta la sua bellezza e complessità, un intreccio di fragilità e resilienza, di nostalgia e speranza. Giovani e anziani, uniti come una “famiglia di famiglie”, hanno condiviso un momento di profonda comunione, riscoprendo il valore dei legami affettivi autentici.Le primule, simbolo di questa giornata speciale, con i loro colori vivaci hanno portato un raggio di primavera, ricordandoci la bellezza che sboccia anche nei momenti più difficili. Come Simeone e Anna, figure emblematiche del Vangelo, il nostro sguardo si è fatto carico di fede, riconoscendo nel “bambino Gesù” – metafora della vita che si rinnova – la promessa di un futuro luminoso.L’atmosfera era intrisa di serenità e calore umano, grazie alla presenza di un Vescovo “alla mano” e all’impegno degli organizzatori. Un pranzo condiviso, come gesto di amore e condivisione, ha arricchito ulteriormente questa esperienza di “ospitalità”.La Giornata per la Vita e la celebrazione degli anniversari di matrimonio delle comunità di Fanna e Cavasso Nuovo sono state un successo, un’occasione per riscoprire il gusto dello stare insieme, della condivisione di valori e, perché no, anche di sapori genuini. Un’iniziativa da ripetere, per continuare a coltivare la gioia di sentirsi parte di una comunità viva e accogliente. Francesca, Riccardo, Lucia, Gianna e GerardoFoto Francesco Roshu Altre informazioni 47° Giornata nazionale per la Vita. Tutte le proposte in diocesi Movimento per la Vita Italiano e Centri di Aiuto alla Vita Centro di Aiuto alla Vita (C.A.V.) PROGETTO GEMMA www.fondazionevitanova.it CENTRI DI AIUTO ALLA VITA www.mpv.org

Cammini Giubilari della Concordia · Partenza dal Santuario Via di S. Cristoforo

Alle sorgenti della Fede 30 maggio · 2 giugno 2025 · 5 vie per condividere la spiritualità del cammino Il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita.
Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la scoperta del valore del silenzio, della fatica e dell’essenzialità.
 (Papa Francesco) Dal 30 maggio al 2 giugno, in occasione del Giubileo del 2025, ci troveremo insieme a camminare, partendo da diversi punti del Friuli, attraverso vecchie e nuove vie, per giungere a Concordia Sagittaria, antico luogo di devozione e sede di una delle cattedrali più importanti per le nostre terre.Durante il Cammino sarà proposta la visita ai luoghi più significativi della cultura cristiana della nostra regione. Via di San Cristoforo
 > Dal Santuario di Madonna di Strada a Concordia Tappa 1 – 30 maggio, dal Santuario di Madonna di Strada a San Leonardo Valcellina (19 km)Tappa 2 – 31 maggio, da San Leonardo Valcellina a Pordenone (23 km)Tappa 3 – 1 giugno, da Pordenone a Torrate di Villotta di Chions (20 km)Tappa 4 – 2 giugno, da Torrate di Villotta di Chions a Concordia (17 km) Referente: Chiara Aviani: gal@montagnaleader.org CHIUSURA ISCRIZIONI 10 MAGGIO 2025 PER TUTTE LE INFO: Cammino Giubilare della Concordia –

Associazione “W.O.R.K.”- Vedove e Orfani nel Kenya Rurale

Un piccolo gesto, un grande aiuto. Hai mai pensato che pochi centesimi potrebbero cambiare la vita di qualcuno?In Kenya, dove la carestia e la povertà sono una dura realtà, una donna sola o un orfano lottano ogni giorno per sopravvivere. Con una piccola donazione, possiamo offrire loro un pasto, cure mediche, un tetto e la speranza di un futuro migliore. Immagina il sorriso di un bambino che finalmente può andare a scuola o la gratitudine di una madre che può nutrire i suoi figli. Non sottovalutare il potere di un piccolo gesto. Insieme, possiamo fare la differenza. Web site: www.work-kenya.orgCharity Number: 1119959 Per informazioni a Fanna e Cavasso rivolgersi a don Adrian Toffolo Mary-Jane Butler ha vissuto a tempo pieno in Kenya dal 1997, lavorando nel settore sanitario della Diocesi di Bungoma per 10 anni. Nel 2007, insieme al sacerdote don Adrian Toffolo e ad altri amici, ha fondato l’associazione di beneficenza W.O.R.K. (Vedove e Orfani in Kenya Rurale). Grazie a donazioni dall’Europa, l’organizzazione sostiene l’istruzione di orfani e aiuta le vedove a trovare un lavoro o a coltivare la terra.W.O.R.K. ha costruito una clinica, la ‘St Bakhita Health Centre’, che offre cure a 60 pazienti e ha avviato numerosi progetti sanitari nelle zone più povere. L’associazione ha inoltre migliorato le scuole frequentate dagli orfani, costruendo aule, cucine e dormitori.Mary-Jane visita regolarmente il Kenya per monitorare i progetti e assicurarsi che le donazioni siano utilizzate al meglio. Un gruppo di volontari fidati sostiene l’organizzazione nelle sue attività.Grazie a W.O.R.K., molti orfani hanno completato gli studi e trovato un lavoro, costruendosi un futuro. Anche le vedove hanno acquisito l’autonomia economica. L’obiettivo dell’associazione è quello di aiutare le persone a diventare autosufficienti, in modo che non abbiano più bisogno di aiuti esterni. «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Matteo 13,31-32 Galleria W.O.R.K. Momenti di vita e speranza Ritratti che raccontano storie, sguardi che riflettono un’anima, sorrisi che illuminano il volto di chi, nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di sperare. Queste sono le vedove e gli orfani che abbiamo incontrato, persone che hanno toccato le nostre vite e ci hanno insegnato il vero significato della vita. Ognuna di queste fotografie è una pagina di un diario, un frammento compone il mosaico di un’esperienza unica, di carità e speranza che ci ha portato lontano, geograficamente e interiormente, alla scoperta di un mondo fatto di fragilità e di forza, di dolore e di riscatto. Tornando a casa, portiamo sempre con noi un bagaglio ricco di emozioni e di insegnamenti. Altre foto Fine la nostra storia Testo testo Altre foto Fine L’istruzione: diritto e investimento per il futuro L’istruzione è un diritto fondamentale che va garantito a tutti i bambini, senza distinzione. Investire nell’istruzione significa investire nel futuro del nostro pianeta. Ogni bambino ha il diritto di realizzare i propri sogni e di contribuire a costruire un mondo migliore. L’importanza di una formazione qualificata L’istruzione non è solo un diritto fondamentale, ma è anche un potente strumento per rompere il ciclo della povertà e promuovere lo sviluppo di una società più equa e giusta. Investire nell’educazione di un bambino significa investire nel suo futuro e in quello della comunità in cui vive. Il valore dell’apprendimento di un mestiere Offrire ai bambini orfani l’opportunità di apprendere un mestiere rappresenta un investimento nel loro futuro e nella società nel suo complesso. È un modo concreto per dare loro una speranza e permettergli di costruire un futuro migliore. WHY CHOOSE US Cultivate Green Living, Embrace Green Values. How promotion excellent curiosity yet attempted happiness. Prosperous impression had conviction. For every delay death ask style. Me excellent curiosity yet attempted happiness. Energy Innovations Extremity direction existence as dashwoods do up. Licensed Experts Extremity direction existence as dashwoods do up. Renewable Technology Extremity direction existence as dashwoods do up. 24/7 Priority Support Extremity direction existence as dashwoods do up. #WORKKenya, #Beneficenza, #Solidarietà, #Africa, #Kenya, #Kenyarurale, #Aiutiumanitari, #Bambini, #Orfani, #Donne, #Vedove, #fareladifferenza, #insiemepossiamo, #donazione, #sostienici, #UnPiccoloGesto, #Solidarietà, #CondividiIlBene, #UnMondoMigliore

Castel Mizza, un custode silenzioso

Tracce di un passato sperduto Partendo da una delle borgate di Cavasso, è possibile raggiungere un piccoli sito suggestivo nel quale giacciono silenziose e inosservate le tracce di un passato quasi sperduto: i ruderi di Castel Mizza. Si sale dalla borgata “Vescovi” percorrendo un sentiero nel bosco per una ventina di minuti. Il Castel Mizza faceva parte di una schiera di castelli sorti sui rilievi all’imbocco delle vallate tra il Livenza e il Tagliamento. Le origini di questi castelli risalgono al 1000-1200 ca. La maggior parte dei castelli comunicava visivamente con gli altri sorti nel circondato, come Toppo, Meduno e Solimbergo; si pensa che  tramite l’accensione di fuochi fosse possibile segnalare agli altri fortini una situazione di pericolo o potenziale emergenza. Dalla seconda metà del Cinquecento con l’ascesa del dominio veneziano, (tra il 1400 e il 1420) i castelli dell’arco pedemontano perdettero la loro funzione di roccaforti difensive. Considerato che anche come residenza erano angusti e scomodi, vennero progressivamente abbandonati. Castel Mizza, tra i ruderi i sussurri del passato Si dice che il castello sia sorto sulle fondamenta di un antico fortilizio romano, un baluardo di notevoli dimensioni. I resti delle due torri esterne e delle mura perimetrali danno un’idea della sua lunghezza, quasi a voler dominare l’intero crinale. Per guadagnare un po’ di spazio, i costruttori crearono un ampio terrazzamento nel versante sud, un’opera d’ingegno sorretta da robuste mura che ancora oggi resistono. Miti e misteri tra le mura Con l’arrivo della Serenissima, i castelli persero la loro importanza strategica. Erano troppo scomodi, angusti e freddi per continuare a vivere. Così, a partire dal Cinquecento, vennero gradualmente abbandonati, e i signori del tempo, come i Polcenigo, si trasferirono a valle, costruendo il Palazzo Ardit e il Palazzàt, dimore più confortevoli. Ma le storie del castello non sono morte con il suo declino. Si narra che uno dei modi per segnalare l’arrivo di nemici, come i temibili Magiari o i Turchi, fosse accendere grandi fuochi con erba bagnata, creando un’alta colonna di fumo che si innalzava verso il cielo, un’immagine vivida e potente che doveva terrorizzare gli invasori. Una delle leggende più radicate, sebbene poco probabile, racconta di una rete di passaggi sotterranei che collegavano i castelli tra loro. Un mistero che ha affascinato intere generazioni di ragazzi, che si sono avventurati in esplorazioni spericolate alla ricerca di quei tunnel segreti. Chissà quanti sogni di avventura sono nati da questa leggenda! Un’altra storia popolare narra di un assedio. I difensori, ormai senza più cibo né armi, lanciarono contro gli assalitori le loro ultime due forme di formaggio. I nemici, credendo che il castello fosse ancora ricco di viveri, rinunciarono all’attacco e si ritirarono. Un gesto di astuzia che, seppur bizzarro, ci fa riflettere sull’ingegno e la disperazione che possono nascere in tempi di guerra. E per i ragazzi del borgo, il colle del Mizza era un vero e proprio campo di battaglia. Le due cime, che con un po’ di fantasia sembrano due fortini contrapposti, erano il teatro di epiche simulazioni di guerra. Divisi in due squadre, si sfidavano a colpi di finta spada per conquistare il forte avversario, in una lotta che univa il gioco alla storia, il presente al passato. E nelle sere d’autunno, quando l’aria si fa frizzante, il colle si trasformava in un luogo di ritrovo. Sotto la luce della luna, i ragazzi andavano a raccogliere le castagne nei boschi e poi le arrostivano, creando un’atmosfera magica e conviviale, un piccolo rito che si perdeva tra il fumo delle caldarroste e il profumo del bosco. Castel Mizza non è solo un ammasso di pietre, ma un luogo intriso di storia, leggende e ricordi, dove il passato si fonde con il presente in un racconto senza tempo.

Scuola dell’infanzia «Maria Immacolata»

La Scuola dell’Infanzia «Maria Immacolata» Dove i sogni diventano realtà Scuola dell'Infanzia Sezione Primavera Una scuola accogliente e familiare, pensata per favorire una crescita armoniosa dei bambini sotto ogni punto di vista. L’ambiente protetto e stimolante permette loro di sviluppare le proprie potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali. ISCRIZIONI APERTE La nostra scuola offre un’esperienza educativa completa e stimolante, che pone al centro il benessere e la crescita armoniosa dei bambini. L’ampia gamma di attività proposte, l’ambiente accogliente e l’attenzione alle esigenze individuali di ciascun bambino fanno di questa scuola un luogo ideale per i primi anni di vita. La Scuola e la Crescita Un ambiente educativo a 360° L’educazione cattolica, in questa scuola, si presenta come un percorso formativo completo che va oltre la semplice trasmissione di nozioni. Essa si propone di accompagnare il bambino nel suo cammino di scoperta di sé e del mondo, offrendogli gli strumenti necessari per costruire una personalità solida e autonoma. La ricca offerta formativa proposta dalla scuola, che spazia dai laboratori d’arte ai progetti di educazione alla cittadinanza, passando per le attività sportive e musicali, testimonia la volontà di fornire ai bambini un’esperienza educativa completa e diversificata. Oltre alle attività tradizionali, la scuola propone un ricco ventaglio di laboratori e progetti che arricchiscono l’esperienza educativa dei bambini: Educazione religiosa Laboratori creativi Progetti interdisciplinari Musica e movimento Lettura e biblioteca Lingua inglese Sviluppo delle competenze di base Educazione alla salute e Sicurezza stradale Uscite didattiche e progetti sul territorio Perchè sceglierci Cosa ci distingue La nostra scuola è un luogo dove i bambini imparano a rispettare se stessi e gli altri, a collaborare e a condividere. Valorizziamo l’importanza delle relazioni, della natura e del gioco, convinti che siano fondamentali per una crescita armoniosa e completa. Scegliere la nostra scuola significa affidare i propri figli a un progetto educativo basato su solidi e duraturi valori cristiani. Ambiente sicuro e stimolante Contesto positivo e inclusivo Educatrici qualificate e affidabili Collaborazione genitori-insegnanti Attività extrascolastiche selezionate Scopri di più Iscrizioni aperte Anno scolastico 2025-26 Iscrizioni aperte A.S. 25-26 L’edificio un ambiente sicuro e stimolante Desideri approfondire qualche aspetto in particolare? Per avere maggiori dettagli sui progetti specifici, sulle modalità di iscrizione o sull’organizzazione della giornata scolastica puoi scaricare il libretto della scuola oppure contattarci. Per informazioni PTOF 2022-2025 Piano Triennale dell’Offerta Formativa Il PTOF è un documento che definisce l’identità e gli obiettivi di una scuola. Cosa contiene il PTOF• Progetto Educativo: I principi ispiratori della scuola, le sue finalità e i valori su cui si basa.• Scelte Didattiche: Le modalità di insegnamento, i metodi e gli strumenti utilizzati.• Organizzazione: Come la scuola è strutturata, come vengono utilizzate le risorse e come è gestita la vita scolastica.• Monitoraggio: Un sistema per verificare se gli obiettivi del PTOF vengono raggiunti. Il progetto «LE MANI IN PASTA» Si concentra sullo sviluppo dei bambini attraverso attività manuali e sensoriali.– Obiettivi◦ Favorire l’esplorazione e la scoperta del mondo.◦ Stimolare la creatività e la fantasia.◦ Sviluppare le capacità motorie e cognitive.– Attività◦ Laboratori di manipolazione con diversi materiali.◦ Progetti legati all’alimentazione.◦ Attività per l’ampliamento dell’offerta formativa. Programma Didattico Integrazione nel territorio Attività per l’integrazione Le attività che coinvolgono tutta la comunità, come le feste tradizionali, la festa dei nonni o le recite natalizie e di fine anno, sono occasioni preziose per favorire l’integrazione e lo scambio reciproco. Preparare insieme il pane di San Martino per la festa del patrono e condividerlo durante la celebrazione, oppure organizzare uscite didattiche sul territorio, sono esempi concreti di come sia possibile creare un legame tra le famiglie e la comunità. Queste iniziative non solo permettono di conoscersi meglio, ma contribuiscono anche a costruire un senso di appartenenza e a rafforzare i rapporti tra le persone. Alcune delle attività Castagnata in compagnia Festa dei nonni San Martino dei bambini, incontro in Chiesa con don Alex Condivisione del Pane, realizzato dai bambini per la Messa del Patrono Bancarella alla Festa di San Martino, a cura dei genitori e rappresentanti  Batti Bidons, passeggiata per le vie chiamando San Nicolò Mercatino alla Festa dell’Immacolata Recita di Natale Festa di Carnevale Serata cinema Festa della Famiglia con Santa Mesdsa Gita di primavera con i nonni Recita di fine anno San Martino dei bambini Batti Bidons Preparazione e condivisione del pane di San Martino Recita di Natale Bilancio consuntivo 24 e preventivo 25 Scuola infanzia Fanna Contattaci Scuola dell’Infanzia e Sezione Primavera Via Toffoli 4 · 33092 FANNA PN scuolainfanziafanna@alice.it +39 0427 77306 CHIAMARE PREFERIBILMENTE NEGLI ORARI  8.00-9.00 / 12.30-13.30 / 15.30-16.00 Nome Email Messaggio Invia

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