Presentazione del libro: Pietro Edo, Nova de miraculis disputatio...

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DAL TERRITORIO

21 febbraio 2025

Madonna di Strada, dove il divino si fa vicino:
la fede e i miracoli nella sua storia

Madonna di Strada, dove il divino si fa vicino:
la fede e i miracoli nella sua storia

Cos’è un miracolo…? È una domanda che attraverso i secoli, si è caricata di significati sempre nuovi. Cosa ci aspettiamo davvero da un evento “miracoloso” nel nostro tempo, dominato da scienza e tecnologia e razionalità? E quale interpretazione possiamo ancora ritenere accettabile, senza rinunciare al nostro intimo bisogno di speranza e trascendenza?

Nel Medioevo, l’idea di miracolo era più concreta, intrecciata con una fede vissuta nel quotidiano con affidamento. Forse oggi, un miracolo non è tanto inteso come un evento straordinario, quanto piuttosto come la percezione di una presenza, di una forza che ci conforta e ci sostiene nello spirito. O forse il vero miracolo oggi, si rivela anche solo nell’esistenza di un posto dove ci si può sentire accolti e rigenerati nello spirito.

Oggi, pur con uno sguardo diverso, un luogo unico come il Santuario di Madonna di Strada attrae ancora innumerevoli fedeli, perché da secoli, qui si respira un’atmosfera di ascolto e ristoro, dove eventi straordinari possono ancora manifestarsi. Se il santuario di Madonna di Strada, continua ad essere luogo di preghiera fin dal lontano 981 d.C., un motivo dovrà pur esserci… Qualcosa di profondo e autentico si rinnova qui.

Questo interessante libro, edito dall’Accademia San Marco di Pordenone, presentato il 21 febbraio da Matteo Venier insieme a Gabriele Zanello e don Dario Donei, ci conduce nel passato remoto di questo luogo, raccontandoci di antichi miracoli avvenuti proprio qui al Santuario. Un viaggio che ci porta lontano in un contesto molto diverso da quello attuale, ma che potrebbe aiutarci a riscoprire le radici di una devozione duratura.

La serata di presentazione del libro

Il Santuario di Madonna di Strada:
secoli di fede e storia di miracoli

Il Santuario di Madonna di Strada:
secoli di fede e storia di miracoli

La sera di venerdì 21 febbraio 2025, presso la Sala convegni del Santuario di Madonna di Strada, un pubblico costituito di almeno 60 persone ha seguito la presentazione della Nova de miraculis disputatio (in traduzione italiana: Un nuovo dibattito sui miracoli), dialogo dell’umanista pordenonese Pietro Edo composto nell’anno 1493, ma reso disponibile solo recentemente in aggiornata edizione critica, con traduzione e commento (Pordenone, Accademia San Marco, 2024).

Il Rettore del Santuario, don Dario Donei, ha introdotto la discussione, evidenziando come l’opera sia preziosa testimonianza della devozione popolare attestata già alla fine del Quattrocento presso la piccola chiesa, la quale avrebbe più tardi originato il Santuario nella sua attuale elegante fattezza.

Nel colloquio successivo tra Gabriele Zanello, docente dell’Università di Udine, e Matteo Venier, curatore dell’edizione, si è data evidenza alla centralità della figura dell’autore (Pietro Edo) nel quadro della cultura umanistica dell’Italia Nord-orientale, al suo interesse per gli aspetti religiosi della sua epoca, di cui la Nova de miraculis disputatio è esempio eloquente: essa richiama per alcuni aspetti i Dialogorum libri di Gregorio Magno, ma con sensibilità nuova e inedita per aspetti teologici implicati dal concetto stesso di miracolo e con attenzione speciale per le liturgie che si dicevano praticate nei pressi dell’allora piccola chiesetta costruita nei pressi di Fanna. 

Il pubblico ha dimostrato sincero interesse e attenzione, intervenendo a fine discussione con domande e acute osservazioni, tra cui particolarmente interessante quella di Roberto Castenetto, che ha ricordato come le miracolose guarigioni tra Quattro e Cinquecento non siano eventi limitati a Fanna, ma trovino riscontro interessante nei fatti di Madonna di Monte (1517); in proposito Zanello ha ricordato che la fondazione di Santuari di confine a seguito di eventi miracolosi, che abbiano o no sanzione canonica, è frequente nell’arco alpino, come dimostrano i casi ulteriori di Maria Luggau e di Trava di Lauco.

Auspicabile sarebbe dunque uno studio sistemico di queste realtà, per riscontrare le analogie e le differenze e per collocare tali vicende in una dimensione storica e religiosa più ampia e comprensiva. 

Matteo Venier e Gabriele Zanello

TESTIMONIANZE

Impressioni e riflessioni della serata

Impressioni e riflessioni della serata

La presentazione del volume sui miracoli accaduti in un sacello diroccato di Fanna, probabilmente presso l’attuale santuario, in cui è riportato un dialogo latino scritto nel 1493 dal grande umanista pordenonese Pietro Edo, ora riproposto e tradotto da Matteo Venier dell’Università di Udine, per le Edizioni Accademia San Marco di Pordenone, è stato un evento molto importante, sia per il valore del testo, che è una disputa teologica sui miracoli, sia per il territorio di Fanna e della pedemontana, che, pur essendo lontano dalle sedi vescovili di Concordia e del Patriarcato di Aquileia, conferma la sua centralità come luogo di fede e di incontro con Dio attraverso la Vergine Maria. Come si può pensare che «colui che chiede l’aiuto della madre di Dio sia stato aiutato dal diavolo» dice Edo al suo interlocutore scettico sui presunti miracoli accaduti, il quale insinua addirittura un possibile intervento preternaturale del demonio. Infatti, «nemmeno Maria Santissima avrebbe mai potuto accettare che il demonio, il suo peggior nemico, la svilisse a tal punto e che quanti la pregano e le sono devoti restassero ingannati». Edo, dunque, sembra credere nella soprannaturalità delle guarigioni che hanno riguardato alcuni storpi e si chiede anche come mai «quei miracoli si dicevano accadere non tanto di giorno quanto di notte, soprattutto quella tra sabato e domenica […] Cristo stesso in piena notte è nato dalla Vergine ed è risorto dagli inferi, quando il sepolcro era ancora serrato». Una bella domanda, cui il suo interlocutore non risponde, perché non crede nelle guarigioni, ma che forse rimanda alla grande tradizione aquileiese del culto del Sabato Santo. 
Prof. Roberto Castenetto

Un dialogo dotto e chiaro tra i professori Matteo Venier e Gabriele Zanello ha introdotto al numeroso pubblico, riunito presso la sala conferenze del santuario di Madonna di Strada (Fanna) venerdì 21 febbraio, Il contenuto del volume "Nova de miraculis disputatio" edito dall'Accademia San Marco di Pordenone. 
Si tratta di un'opera latina in forma dialogata del religioso Pietro Edo (noto anche come Pietro Capretto) figura fondamentale della cultura umanistica dell'area veneto-friulana, versatile e prolifico autore anche in lingua volgare. 
Il professor Venier, che ha tradotto e analizzato l'opera, sollecitato dal curatore della stessa professor Zanello, ha esordito raccontando al pubblico le circostanze del ritrovamento del manoscritto (datato 1497), presso la Johns Hopkins University di Baltimora, seconda versione di un dialogo (datato 1493) già reperito dal professor Paolo Goi (presidente emerito e curatore della pubblicazione dell'Accademia San Marco) presso la Österreichische Nationalbibliothek di Vienna. 
Si tratta di un articolato dibattito sui presunti fatti miracolosi segnalati presso il nostro Santuario, dibattito che avviene tra lo stesso Edo e l'arcidiacono Giacomo Gordino. La discussione non è centrata tanto sui fatti accaduti a Fanna quanto sul concetto di miracolo e sulla sua corretta definizione e porta i due uomini di chiesa a confrontarsi su molteplici argomenti teologici. 
A chiusura dell'interessante serata, introdotta e conclusa da don Dario Donei, rettore del Santuario, il pubblico ha potuto visionare ed acquistare il volume messo a disposizione dall'accademia pordenonese.
di Antonella Albini

Segnalo innanzitutto l’enorme lavoro richiesto nella composizione di quest’opera, non solo per la complessità di fonti, di note, di richiami che hanno avuto il pregio di portare alla luce un testo di uno studioso come Pietro Edo, musicista, cantore e scrittore di Pordenone, che rischiava altrimenti di restare nascosto. Ma è, altresì, la ricostruzione della storia di un luogo, “il sacellum diruptum” di Fanna, che ha segnato la storia di pellegrini, viandanti, rustici, gente semplice, tesa ad esprimere la propria fede, in una ricerca di senso alla vita.
L’argomento è quello dei miracoli e si svolge in un dibattito acceso tra Pietro Edo e Giacomo Gordino, due dotti intellettuali che si interrogano, con metodo teologico, sul significato di questi eventi, che avvengono in una piccola chiesa (Sacellum Diruptum) costruita da un brigante a Fanna (attualmente riconducibile al santuario di Madonna di Strada, allora semplice edicola). Da notare che né Gordino né Edo son mai stati a Fanna, ma riferiscono i racconti dei miracoli che sarebbero avvenuti in quel luogo, non in modo narrativo e agiografico come aveva fatto Papa Gregorio Magno nei suoi dialoghi, ma discutendo teologicamente sul senso del miracolo.
Si interrogano su tre nodi teologici: il concetto di miracolo, la causa del miracolo e l’autore del miracolo (anche maghi e stregoni nel tempo medievale possono essere autori di miracoli!).
Da una parte c’è uno scettico Gordino che legge “l’eccentrica condotta” della gente semplice che si rivolge alla Signora di quel sacellum, arrivando tremando, correndo, saltando, come posseduta, fino allo sfinimento e dall’altra Pietro Edo che si interroga sul senso di quei miracoli, sollevando la questione se avvenuti per merito o per grazia.
Pietro Edo, non d’accordo del tutto con Gordino, cerca, nella sua vena pedagogica, di recuperare una traduzione teologica dei fatti che avvenivano coinvolgendo la gente semplice del luogo, in un tempo in cui eventi miracolosi erano guardati con sospetto.
In questa disputa accesa viene riqualificata la Bibbia a livello letterario, esaltandone la qualità letteraria in una teologia ortodossa.
È stato un incontro ricco di storia, di spunti di riflessione, di documenti, svolto nella cornice più consona al tema.
Carla Padovan

È stata una serata in cui ho potuto godere delle profonde conoscenze di studiosi che, in poco più di un’ora, hanno suscitato in me attento interesse, desiderio di approfondire, sapere qualcosa di più. Mi sono sentita grata.
Ho percepito la passione di chi in cammino, per Strada, come me alla ricerca, esclude la tentazione del razionalismo.
Andando lontano nel tempo con la mente, ho immaginato persone stanche, sfiancate, povera gente che cercava aiuto alla propria umana fragilità presso quella piccola costruzione, “radice” del nostro Santuario, dove anch’io oggi, allontanandomi dalla strada principale, per stradine arrivo a silenzio, quiete, bellezza. E lì “mi immergo”, ascolto e mi sento ascoltata. E cerco e trovo qualche risposta; risanata a volte, alzo un ringraziamento a colei che da Madre mi accoglie, guardo con affetto e riconoscenza a don Dario e uomini e donne che lì incontro senza difese.
Mi è piaciuta tanto la rassicurante, vera affermazione con cui Pietro Edo conclude il proprio disquisire: “i fedeli non possono essere ingannati da Maria”.
Alessandra Antonini

Per quanto mi riguarda esprimo a voi tutti la mia gratitudine per aver reso possibile questo incontro fra cultura e fede, questa possibilità di fare un salto nella storia di un luogo che ancora oggi attira a sé una umanità in cerca di refrigerio (e non intendo meteorologico), di accoglienza e di ascolto, come ha ben sottolineato don Dario Donei. Tutto questo si respira appena ci si avvicina, e si rende palpabile appena viene varcata la soglia. Nasce il desiderio di approfondire il dialogo, di capire, di mettersi anche in discussione.
Anna Maria Domini

sl santuario

Sui miracoli

«Per questo bisogna che ci dedichiamo con maggiore impegno alle cose che abbiamo ascoltato, per non andare fuori rotta. Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo noi scampare se avremo trascurato una salvezza così grande? Essa cominciò a essere annunciata dal Signore, e fu confermata a noi da coloro che l’avevano ascoltata, mentre Dio ne dava testimonianza con segni e prodigi e miracoli d’ogni genere e doni dello Spirito Santo, distribuiti secondo la sua volontà». – Ebrei 2,1-4

Il video della serata

Per coloro che non hanno potuto essere presenti, la registrazione della serata di presentazione del libro è disponibile su YouTube.

Il Santuario

CELEBRAZIONI SANTE MESSE ogni domenica e festivi, ore 9.00 e 18.00 (estate e inverno)

Al Santuario si svolgono numerose attività, tra cui incontri e percorsi di formazione umana, spirituale e pastorale.

Umana
Spirituale
Pastorale

Per la crescita personale è fondamentale comprendere la propria umanità. La vita è un processo complesso che richiede una costante "manutenzione" e un confronto con le sfide incontrate. La formazione umana ha l'obiettivo di far raggiungere una conoscenza di sé per accettarsi in modo realistico e costruttivo. Questo permette di liberare risorse personali per una vita più piena, non con lo scopo di risolvere tutti i problemi, ma per allenare la mente ad affrontare l'irrisolto e la complessità dell'esistenza.

La formazione spirituale è la base per riscoprire una dimensione di fede autentica. Promuove una religiosità generativa, allontanandosi da interpretazioni rigide o superficiali. L'obiettivo è coltivare e custodire la propria esistenza, aprendosi alle domande che la vita solleva. per imparare a leggere l'umanità alla luce della fede e a riconoscere la moltitudine di opportunità che essa offre.

La formazione pastorale si rivolge a chi desidera svolgere al meglio il suo ruolo nella trasmissione della fede. L'obiettivo è imparare a considerare le relazioni come il contesto principale per l'evangelizzazione e la catechesi. Da un approccio in cui il Vangelo viene semplicemente "spiegato" a uno in cui viene "scoperto" insieme all'altro, come occasione significativa per la propria crescita nella fede.

RETTORE DEL SANTUARIO DON DARIO DONEI donei.dario@bereshit.it

Ultime novità

  • All Post
  • Attività in Parrocchia
  • Attività nel territorio
  • Catechismo
  • Eventi
  • Formazione cristiana
  • Giovani Animatori
  • Messa Festiva
  • Racconti Testimonianze
  • Solidarietà Volontariato
  • Storia locale

Scrivici

se vuoi partecipare alla realizzazione dei contenuti del sito web

Categorie

Orari d'ufficio

Si consiglia di prenotare l'appuntamento

© 2025 • Parrocchia San Remigio, Cavasso Nuovo PN, cf 90002410935 • Parrocchia San Martino, Fanna PN, cf 90003150936

Translate »