Prima Messa don Riccardo a Fanna e Cavasso

NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DAL TERRITORIO

Prima Messa don Riccardo insieme alle comunità Fanna e Cavasso
Un'Eucarestia senza muri, sotto un Arco Santo naturale, nel parco del Santuario...

Anche il Creato si fa Chiesa per le comunità che si incontrano

Il 15 giugno 2025, due domeniche dopo l’ordinazione, c’è stata una giornata memorabile, quando ho presieduto una prima Santa Messa solenne per le parrocchie di Fanna e Cavasso Nuovo.

Per riunire le due parrocchie la scelta è caduta su una “chiesa” un po’ particolare: abbiamo celebrato l’eucarestia in un angolo ombroso del parco del Santuario di Madonna di Strada, sotto a una volta di foglie verdi mosse dal vento, con robusti tronchi come colonne e un pavimento di erba morbida sotto ai piedi.

In mezzo al verde dell’estate appena iniziata spiccavano in modo particolare il bianco e l’oro dei paramenti, che con la loro lucentezza ricordavano come la bellezza della creazione non nasce dal caso, ma ha un centro e un’origine da cui tutto proviene e tutto ritorna: questo centro è il mistero di Dio, che noi cristiani riconosciamo essere Padre, Figlio e Spirito Santo.

È proprio il mistero della Santissima Trinità, al centro della celebrazione liturgica di quella domenica, che ci ha mostrato l’immagine e la storia non di un Dio che è da solo e a cui piace fare da solo, ma di un Dio che è insieme e a cui piace fare insieme, un Dio che ci chiama a vivere e a celebrare la comunione.

Questa è stata una coincidenza bella e significativa, intonata con il tipo di lavoro e di cammino che i nostri parroci, le nostre comunità e che la Chiesa tutta stanno facendo in questo tempo, all’insegna del camminare insieme e delle scelte condivise. Per questo motivo ho trovato questa circostanza particolarmente felice per celebrare questa Prima Messa con voi, e molti dettagli della celebrazione stessa ne hanno fatto una vera e propria celebrazione della comunione, sia la presenza di tutti i sacerdoti con cui ho vissuto e collaborato in questi mesi con voi (don Dario, don Alex e don Adrian), sia la partecipazione delle due comunità riunite di Cavasso Nuovo e Fanna, come anche la presenza di alcune persone da altre parrocchie.

È stato bello ed emozionante poter vedere tante persone, tanti volti che ormai ho imparato a conoscere, presenti lì per celebrare insieme nel nome di Gesù.

L’aver organizzato e reso possibile una celebrazione di questo tipo è stato per me il dono più grande, per cui sono profondamente grato ai parroci e a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato, sia nel canto e nell’animazione della Messa, che nell’allestimento della “chiesa all’aria aperta”, che nel servizio liturgico (i nostri preziosi chierichetti!), che in tutto ciò che riguarda il pranzo.

Tuttavia, insieme ad essa e a completamento di essa la comunità ha reso visibile il proprio affetto nei miei confronti e la propria partecipazione alla mia gioia con alcuni altri regali: una piccola croce che porterò al collo ricordandomi di voi, un album con le foto scattate durante l’ordinazione e gli auguri dei ragazzi del catechismo, un’immagine artistica della Madonna di Strada e anche un generoso contributo per poter sostenere alcune spese personali.

A conclusione del momento celebrativo e degli auguri di rito la festa si è prolungata sotto il tendone allestito accanto alla Casa Accoglienza, perché in fondo non c’è vera comunione senza un po’ di buona convivialità.

Se ritorno col pensiero a queste intense giornate il sentimento che abita il mio cuore è sicuramente quello della gratitudine, gratitudine per il bene e per l’affetto che ho ricevuto e che continuamente ricevo, che supera sicuramente quello che ho dato.

Giornate come queste accendono il cuore e rinfrancano il passo, perché mi ricordano che vale la pena impegnare la propria vita al servizio dell’amore gratuito di Dio.

Vorrei concludere citando un pezzo del discorso di auguri fatto da don Dario, che trovo valido e intonato con questo inizio di cammino:

«La vita offerta di Gesù, il suo amore gratuito, è il cuore della vita umana e allo stesso tempo ciò che più manca, perché nessun vero Bene umano potrà sorgere senza partire da un senso di gratuità. Il mondo, il nostro mondo è ricco di comodità ma povero di gratuità, non ha bisogno di più leggi o di superuomini e superdonne, ma di uomini e donne che imparino a servirsi gli uni gli altri come fratelli.

Una vita di relazioni segnate da questo amore gratuito è il cuore e il senso della Comunità cristiana che il tuo sacerdozio, Riccardo, è chiamato a servire e nutrire, perché le comunità a te affidate diventino segno in questo mondo, che questo amore è possibile»

don Riccardo Mior

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