Momento di preghiera: «L’eredità di Papa Francesco»
Mercoledì 30 aprile 2025 · ore 20.30
Quando pensiamo a Papa Francesco, ci vengono in mente tanti gesti e parole che ci hanno toccato il cuore. Fin dall’inizio del suo pontificato, ci ha mostrato un modo diverso di essere Chiesa, un modo più vicino e umile. Molti suoi gesti non sono stati solo simbolici, ma modi concreti per dirci che la Chiesa deve essere povera e attenta ai bisogni di tutti.


Papa Francesco non si è mai stancato di ripeterci che dobbiamo guardare prima di tutto agli ultimi: chi non ha una casa, chi cerca lavoro, chi è costretto a lasciare la propria terra.
Ci ha spronato, come comunità cristiana, a non essere un’istituzione distante, ma una casa aperta e accogliente, capace di abbracciare la povertà e di mettersi al servizio. Ci ha ricordato che la nostra fede deve spingerci a costruire un futuro di pace e giustizia, non a cercare potere o prestigio.
E come dimenticare la sua profonda attenzione per il nostro pianeta? Ci ha invitato tutti a prenderci cura della nostra casa comune, a essere responsabili verso l’ambiente e a promuovere una sostenibilità che sia davvero per tutti.
Quando ci siamo ritrovati per confrontarci sulle sue parole, su quegli incoraggiamenti che Francesco non ha mai smesso di rivolgerci, è stato un momento davvero speciale. Parlare tra noi di cosa significava per ciascuno di noi tutto questo, è stato un incontro arricchente.
Per molti, Papa Francesco non è stato solo il “Papa”, ma quasi un parroco di comunità, una guida vicina e comprensiva. Personalmente, mi ha colpito la sua umiltà e la sua determinazione nel cercare sempre la verità, nel mettersi a disposizione di chi ne aveva più bisogno. E il perdono e la speranza, temi a lui tanto cari, sono stati un faro per tutti noi.
Rita, Elena Daniele


