San Lorenzo: L'uomo, il martire, la notte dei desideri
Quando il cielo estivo si accende di scie luminose, i nostri pensieri corrono subito a San Lorenzo. Ma chi era davvero questo giovane diacono, martirizzato a Roma e legato per sempre alla notte più suggestiva dell’anno?
Spesso lo immaginiamo sulla graticola, simbolo del suo sacrificio estremo. Ma la sua storia è molto più profonda. Lorenzo, custode dei tesori della Chiesa, osò sfidare l’imperatore Valeriano. Richiesto di consegnare le ricchezze, egli non portò oro e argento, ma i poveri, i malati, le vedove: la vera ricchezza di Cristo.
È in questo gesto che risiede la sua figura più autentica e rivoluzionaria: un uomo che ha trasformato il concetto di tesoro, dimostrando che la carità vale più di qualsiasi forziere.
E le stelle cadenti? Non sono solo le lacrime del suo martirio. Sono, secondo una tradizione meno nota, i carboni ardenti della graticola, lanciati nel cielo da Dio per rendere omaggio al suo fedele servitore. Un atto di giustizia divina che ha trasformato il dolore in uno spettacolo di bellezza eterna.
Ecco perché San Lorenzo non è solo il patrono dei cuochi e dei librai, ma è soprattutto il patrono di tutti coloro che cercano la vera ricchezza, che hanno il coraggio di sfidare le convenzioni e che vedono la luce anche nell’oscurità più profonda. La sua storia ci insegna a guardare il cielo, non solo per ammirare le stelle, ma per trovare la nostra stessa scintilla di coraggio.

All'interno della chiesetta, un suggestivo affresco che raffigura proprio il martirio di Lorenzo serve da promemoria visivo di questo sacrificio e di questo profondo messaggio di carità.
La piccola chiesa di San Lorenzo, incastonata in via Vittorio Veneto a Cavasso Nuovo, racchiude una storia affascinante che affonda le radici nel XV secolo. Anche se la festa del santo cade il 10 agosto, giorno in cui la liturgia ha dovuto cedere il passo alla domenica, la messa in onore di San Lorenzo è stata celebrata l’11, nella cappella annessa alla dimora della famiglia Longo, proprietaria di questo piccolo gioiello.
All’interno della chiesetta, il tempo sembra essersi fermato, con un magnifico affresco che cattura un momento drammatico e potente: il martirio del diacono Lorenzo. La narrazione di questo evento, avvenuto a Roma nel III secolo sotto l’imperatore Valeriano, è stata al centro dell’omelia di don Adrian, che ha saputo rendere vivo e attuale l’esempio di questo santo.
La celebrazione con Don Riccardo e Don Adrian, e proprio quest’ultimo, durante l’omelia, ha saputo catturare l’attenzione dei presenti con una narrazione suggestiva. Don Adrian ha ripercorso la storia del diacono Lorenzo, martirizzato a Roma nel III secolo durante le persecuzioni dell’imperatore Valeriano. Ha raccontato di come l’imperatore, avido dei tesori dei cristiani, abbia preteso da Lorenzo che glieli mostrasse. La risposta del santo fu un gesto di sublime generosità: non monete o preziosi, ma i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi, presentati come il vero tesoro della nascente Chiesa.
Don Adrian ha ricordato come l’imperatore, avido e sospettoso, avesse chiesto a Lorenzo di mostrargli i tesori della Chiesa. La risposta di Lorenzo fu una dimostrazione di fede e coraggio che ancora oggi risuona potente: invece di oro e gemme, presentò all’imperatore i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi, proclamando con audacia che questi erano i veri tesori della comunità cristiana.
San Lorenzo, con il suo gesto, non solo ha sfidato il potere, ma ha offerto un esempio sublime di generosità e carità. La sua vita, terminata nel martirio, è un faro che illumina ancora oggi il cammino di chi cerca un modello di fede autentica. L’omelia ha sottolineato come la figura di San Lorenzo ci insegni a mettere i poveri al centro, a donare la vita per il Vangelo e a riconoscere la dignità in ogni persona, specialmente nelle più vulnerabili.
La storia di questa piccola cappella e del suo santo protettore è un promemoria potente di come la fede possa trasformare la vita e di come la carità, più di ogni altra ricchezza, sia il vero e duraturo tesoro.

Curiosità su San Lorenzo
Se la storia di San Lorenzo ci ha incuriosito, ci sono altri aspetti affascinanti che la rendono ancora più interessante:
- Il Patrono dei bibliotecari e dei cuochi: San Lorenzo è il patrono di categorie molto diverse tra loro. È considerato il protettore dei cuochi e dei rosticcieri a causa del suo martirio sulla graticola. Al tempo stesso, è anche patrono dei bibliotecari, perché gli fu affidata l’amministrazione dei beni della Chiesa di Roma, che includevano anche i libri sacri e i documenti.
- Le “lacrime di San Lorenzo”: La pioggia di meteoriti che si verifica intorno al 10 agosto è popolarmente conosciuta come “lacrime di San Lorenzo”. Si narra che siano le lacrime versate dal santo durante il suo martirio o, in un’altra interpretazione, i carboni ardenti della graticola da cui si levò al cielo.
- San Lorenzo e il Papa: Fu uno dei sette diaconi di Roma, ovvero i più alti esponenti della gerarchia clericale dopo il Papa. A Lorenzo era affidata la gestione dei beni della Chiesa, un ruolo di grande responsabilità che lo portò a scontrarsi con l’avidità delle autorità romane.